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I cento anni di Charles Schulz, il papà di Snoopy, Linus, Charlie Brown e dell'universo dei Peanuts
29 settembre 2022

I cento anni di Charles Schulz, il papà di Snoopy, Linus, Charlie Brown e dell'universo dei Peanuts

Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Snoopy, Charlie Brown o Linus, i personaggi dell’universo dei Peanuts creati dalla mente geniale del fumettista statunitense Charles Monroe Schulz. A cent’anni dalla sua nascita, scopriamo quanto sono tutt’ora importanti nella cultura e nella società.

Il 2 novembre del 1922, nel Minnesota, nasceva Charles M. Schulz. Fin da giovanissimo cominciò ad appassionarsi al disegno, grazie al padre Carl. L’uomo faceva il barbiere, e il suo svago era la lettura dei supplementi domenicali a fumetti, che leggeva assieme a Charles.

Durante il suo ultimo anno di liceo, Charles si iscrisse a un corso per corrispondenza dedicato al fumetto. Nel 1943 morì sua madre, e venne arruolato nell’esercito a causa del conflitto mondiale. Dopo la Seconda Guerra iniziò a lavorare per il giornale di stampo cattolico Timeless Topix. La sua ambizione, però, era quella di disegnare fumetti. Realizzerà questo desiderio nel 1947 quando, per il St. Paul Pioneer Press, sotto lo pseudonimo di "Sparky", realizzò delle vignette della serie Li’l Folks, una forma embrionale di ciò che saranno i Peanuts.

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Il 1950 fu l’anno della svolta: l’agenzia distributrice United Feature Syndicate si dimostrò interessata alle storie di Schulz. Tuttavia, venne chiesto al disegnatore di dedicarsi a strisce quotidiane, e di cambiare il titolo Li’l Folks per motivi di copyrightSenza dir nulla a Schulz, il distributore decise di chiamare le strisce Peanuts (noccioline), soprattutto per attirare il pubblico dei bambini. L’universo dei Peanuts debuttò nei giornali il 2 ottobre del 1950, diventando la striscia più diffusa negli U.S.A., pubblicata in oltre 2000 quotidiani.

Chi sono i Peanuts?

Nel mondo dei Peanuts, sono tanti i personaggi presenti nelle vignette, ma i veri pilastri delle strisce sono un gruppetto di ragazzi, un beagle e un uccellino giallo.

Charlie Brown è il primo personaggio citato nelle strisce di Schulz. È un bambino dalla testa rotonda e con un ciuffo di capelli sulla fronte. Indossa quasi sempre una maglietta ocra con una linea zigzagata nera. È un ragazzino benvoluto, riflessivo e sensibile, ma anche goffo e timido, e si sente inferiore rispetto agli altri. Tra i suoi hobby troviamo il baseball – nonostante la sua squadra perda sempre –, far volare gli aquiloni e scrivere al suo “amico di matita”.

Snoopy è forse il personaggio più iconico dei Peanuts: il beagle – o bracchetto – dalle orecchie nere di Charlie Brown. Partito inizialmente come cane non parlante, nel corso degli anni è diventato un personaggio con una personalità dalle mille sfaccettature. Nella sua cuccia - mai mostrata all’interno - si trovano una biblioteca, un tavolo da biliardo e dei quadri di Van Gogh. Il suo sogno irrealizzabile è quello di vedere pubblicati i suoi racconti battuti a macchina. Spesso immagina di essere un pilota della Prima Guerra Mondiale che combatte contro il Barone Rosso, o il bullo del liceo Joe Falchetto. Disquisisce spesso con l’uccellino Woodstock.

Lucy è la sorella di Linus, ed è famosa per il suo carattere spigoloso. Nelle strisce spesso demolisce Charlie Brown, Snoopy, Linus e gli altri. Ha i capelli neri, e solitamente indossa un vestitino celeste. Uno dei suoi passatempi preferiti è togliere all’ultimo minuto il pallone da football americano mentre Charlie Brown lo sta per calciare, facendolo ruzzolare a terra. Ha una cotta non corrisposta per Schroeder.

Linus è il fratello minore di Lucy. Ha una copertina blu che gli dà sicurezza. Non appena qualcuno prende la sua coperta, Linus inizia ad agitarsi e a preoccuparsi. È forse il personaggio più profondo dell’universo dei Peanuts. È l’unico del gruppo a credere al Grande Cocomero, un'entità che dovrebbe apparire durante il periodo di Halloween.

Sally è la bionda sorella minore di Charlie Brown, ed è innamorata di Linus. Odia la scuola e i suoi compiti sono pieni di strafalcioni.

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Alcuni dei personaggi creati da Schulz: Charlie Brown, Lucy, Linus, Piperita Patty, Sally e Marcie. Sulla cuccia, invece, ci sono Snoopy e Woodstock

Woodstock è l’uccellino giallo che parla con Snoopy, esprimendosi attraverso delle linee verticali. Incredibilmente, il bracchetto capisce sempre ciò che dice. Il pennuto vola a testa in giù e sempre a bassa quota. Assieme a Snoopy, gioca a hockey sul ghiaccio e a football americano. Inoltre, ha degli amici identici che appaiono durante le escursioni degli scout guidate da Snoopy.

Schroeder è il bambino biondo che ama suonare un pianoforte giocattolo ed è fan di Beethoven. Spesso subisce le avance di Lucy, innamorata di lui nella speranza che un giorno diventi un personaggio ricco e famoso.

Piperita Patty è una ragazzina poco portata per lo studio, nonostante l’aiuto della sua amica Marcie. È il capitano della squadra di baseball che sconfigge sempre il team di Charlie Brown, a cui si rivolge chiamandolo “Ciccio” e per cui ha una cotta. È convinta che Snoopy sia un bambino dal grosso naso.

Marcie è l’amica di Piperita Patty, conosciuta durante un campeggio estivo. Si rivolge alla sua amica chiamandola “Capo”. È anche compagna di scuola di Piperita Patty, addetta a svegliarla dal sonno che le viene durante le lezioni. Ha dei grossi occhiali che non le permettono una vasta mimica facciale. È segretamente innamorata di Charlie Brown.

Nel corso dei vari decenni sono apparsi e scomparsi alcuni personaggi-spalla come Shermy – la prima spalla di Charlie Brown –, Violet – la ragazza che preparava le torte di fango –, Pig-Pen – il bambino sporco accompagnato da una polvere che le copre le gambe –, Franklin – l’amico di colore di Charlie Brown – e Spike – il fratello maggiore di Snoopy che vive nel deserto. Un'umanità varia che è riuscita ad accompagnare le persone per oltre cinquant’anni.

L'eredità di Schulz

Il 12 febbraio del 2000, dopo una lunga malattia, Charles Schulz posò per sempre la matita. Nell’ultima vignetta, pubblicata il giorno dopo la sua scomparsa, fu Snoopy a dattilografare l’eredità del papà dei Peanuts. Nella toccante lettera d'addio, Schulz annunciò il suo ritiro a causa del cancro al colon. Aggiunse anche un desiderio, ovvero quello che le strisce dei Peanuts non venissero continuate da nessun altro. Questa decisione non va pensata come egoistica, ma come una scelta paterna. Schulz conosceva tutte le sfaccettature di quei ragazzini a cui donava la vita attraverso il disegno: un altro disegnatore non sarebbe stato in grado di raccontare in maniera così naturale e spontanea le avventure di Charlie Brown & company.

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L'ultima striscia dei Penauts, pubblicata il giorno dopo la scomparsa di Charles Schulz

Charles Schulz creò un impero biblio-biografico pubblicato su oltre 2600 giornali, raggiungendo più di 350 milioni di lettori sparsi in 75 nazioni. Molti personaggi dei Peanuts, infatti, sono dei rimandi alla sua vita reale: il protagonista Charlie Brown è l'alter-ego di Schulz, dato che molti dei suoi tratti autobiografici sono stati riversati nel ragazzino dalla testa rotonda. Charles Schulz aveva un cane che si chiamava Spike, come il fratello di Snoopy. Suo padre era un barbiere e sua madre una casalinga, così come i genitori di Sally e di Charlie Brown. Inoltre, era molto introverso, e la “ragazzina dai capelli rossi” di cui è innamorato Charlie Brown era in realtà Donna Mae Johnson Wold, che rifiutò di sposare il fumettista.

Il formato delle storie settimanali era di quattro vignette, in cui c’era un inizio (1° vignetta), uno svolgimento (2° e 3° vignetta) e un finale spiazzante nell’ultima. Le storie domenicali, invece, occupavano una tavola intera, ed erano a colori. Inizialmente, i disegni erano dettagliati, poi le linee semplici e poco prospettiche definirono il successo finale dell'opera di Schulz.

Attraverso quattro o più vignette, Schulz riusciva a racchiudere aspetti filosofici, materiali, goliardici o cinici, creando un fumetto trasversale e valevole per tutte le fasce d’età. I Peanuts possono essere visti con gli occhi di un bimbo che si diverte leggendo di Snoopy che ruba la coperta a Linus, ma anche con gli occhi dell’adulto che vuole riflettere. Chiunque si può immedesimarsi con i protagonisti delle strisce. Schulz fu in grado di unire la società degli antipodi: dal povero al ricco, dal debole al forte, dall’incolto all’acculturato.

Per questo, l’universo dei Peanuts era molto amato anche dalle persone dell’alta cultura, come Umberto Eco. Il noto sociologo dedicò alcuni saggi ai lavori di Schulz, definendolo un "poeta non datato". Anche i grandi musei capirono l’importanza dei Peanuts: nel 1990, al Louvre, venne allestita una mostra dedicata, in occasione del quarantesimo compleanno della serie.

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Manifesto della mostra dei Peanuts , allestita al Louvre nel 1990

I Peanuts sono rimasti dei bambini per quasi 50 anni, ma i loro ragionamenti rispecchiano quelli che potrebbero fare degli adulti. Vivono in un periodo indefinito, uguale per decenni - un tempo ideale che rende unici Charlie Brown, Snoopy, Lucy e tutti gli altri, dando una serialità ai loro pregi e ai loro difetti. Fu questo uno dei motivi del gran successo che ebbero le tavole di Schulz in Italia. La prima raccolta di strisce, Arriva Charlie Brown, fu pubblicata in volume nel 1963.

I Peanuts hanno permesso l’ingresso dei fumetti all’interno delle case di chi leggeva solo i libri classici. Uno dei prodotti figlio di questo cambiamento fu la rivista Linus, del 1965, primo periodico dedicato ai fumetti destinato a un pubblico adulto.

Nell’anniversario della nascita di Charles Schulz, in tanti lo ringraziano cento, mille, infinite volte. Per aver creato l’universo dei Peanuts in cui tutti noi, almeno una volta, ci siamo riconosciuti.

Raffaele Pitzalis

Raffaele Pitzalis

Il mio accento sardo mi precede. Conosco fin troppo bene gli oggetti e gli eventi mediatici antecedenti al 2000. Le mie passioni? Automobili d'epoca, gastronomia, televisione e riviste del passato. Disegno fumetti (Car Crash Fumetti sono io) e fotografo auto per strada. Non ho un abbonamento Netflix però conosco quasi a memoria tutte le puntate de Il Commissario Rex e di Squadra Speciale Cobra 11.

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