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Breve storia di "Gente Motori", che rivoluzionò l'editoria automobilistica
17 maggio 2022

Breve storia di "Gente Motori", che rivoluzionò l'editoria automobilistica

Nel 2022 ricorrono i cinquant'anni dall'uscita del primo numero di Gente Motori. Il mensile ideato da Gianni Marin propose diverse novità editoriali tutt'ora utilizzate dalla stampa automobilistica.

Agli inizi degli anni ’70, il mercato editoriale dedicato all’automobilismo era poco dinamico: a dominare, c’era solo Quattroruote, il mensile ideato dall’editore Gianni Mazzocchi nel febbraio del 1956. Nel 1969, il giornale della Domus assorbì l’archivio e la redazione de L’Auto Italiana, uno dei primi giornali dedicati al mondo dell’automobile - pubblicato fin dal 1919 - Le altre riviste come L’Automobile e Motor non erano in grado di competere.

Nasce Gente Motori

Nel 1972, nelle edicole italiane, arrivò un giornale - edito dalla Rusconi - destinato a cambiare la stampa automobilistica. Artefice di questa novità fu Gianni Marin, giornalista d’esperienza che si era occupato delle cronache dedicate alle competizioni motoristiche. Negli anni ’60 diresse Autorama, e collaborò con il settimanale popolare Gente, sempre edito dalla Rusconi. Impressionato dall’impero creato da Quattroruote, il giornalista lanciò Gente Motori

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Il mensile si occupava di prove, inchieste e approfondimenti, proprio come faceva il rivale. Ma la caratteristica peculiare di Gente Motori era l'attenzione puntata sul lato emozionale che incorre tra le persone e le autovetture. A questo scopo, per le prove su strada e le inchieste, utilizzava un vocabolario semplice, destinato a un pubblico di non esperti.

Una delle particolarità del mensile diretto da Marin era proprio il suo linguaggio nazional-popolare, tipico delle pubblicazioni scandalistiche e destinate alla famiglia. Nei titoli e nei servizi erano presenti i soliti “Segretissimo”, “Esclusivo”, “Top secret”, “Vi diciamo tutto”.

Altra peculiarità era lo spazio dedicato ai lettori. Oltre alle pagine destinate alle classiche lettere, ad esempio, Gente Motori aveva uno spazio in cui ingegneri e appassionati proponevano dei bozzetti inerenti a modifiche di automobili di serie o all’invenzione di prototipi. Spesso, queste idee trovavano l’interesse delle case automobilistiche.

Inoltre, la rivista dedicava spazio anche alle moto, alla nautica e al mondo dei camper e dei caravan, approfondendo il tema dei trasporti in ogni ambito. Importanti anche le anteprime - uno dei vanti del giornale. Il direttore Gianni Marin mandava in giro per il mondo i suoi fotografi per immortalare i prototipi e le vetture di prova prima degli altri giornali automobilistici. Ad esempio, nel numero del febbraio 1985, il mensile pubblicò i primi bozzetti della Renault 19, anticipando di tre anni l’uscita della nota berlina francese.

Famosi anche i raid che Gente Motori organizzava per provare le auto in giro per il mondo. Alcuni di questi viaggi divennero famosi. Tra le tante imprese ricordiamo: due Fiat Ritmo nell’Amazzonia (febbraio 1980); la Citroën LN nel deserto del Sahara (luglio 1977); le Fiat 132 benzina e diesel nelle Ande (ottobre 1980); 5000 chilometri in Alaska con la Lancia Delta (aprile 1981); la Renault Fuego nelle strade percorse dal popolo Maya (agosto 1981).

Questi raid avevano un doppio vantaggio: le case automobilistiche dimostravano al pubblico che le loro vetture resistevano anche nei luoghi più difficili, e Gente Motori vendeva più copie facendo anche pubblicità alle nazioni protagoniste dei servizi. 

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Uno dei tanti raid di Gente Motori. In questo caso, la Volvo 343 e la Volvo 240 in Egitto.

Il giornale entrò nell’immaginario collettivo anche grazie al concorso “Porte aperte alla Renault”, che durò per tutti gli anni ’80. Acquistando le riviste Gente, Gente Viaggi e Gente Motori, i lettori trovavano una chiave in allegato; andando nei concessionari Renault di tutta Italia, potevano inserire la chiave nello sportello dell'auto in palio. Se questa avesse aperto la portiera, l’autovettura sarebbe stata vinta dal fortunato possessore della chiave giusta.

I lettori, oltre alle Renault 5, alle Renault Supercinque o alle Renault 19, potevano vincere anche computer, biciclette e gadget firmati dalla casa automobilistica francese. Durante il concorso, le copie di Gente Motori aumentarono, riuscendo a mettere in difficoltà Quattroruote.

Il declino di Gente Motori

Negli anni ’80 arrivarono altre pubblicazioni dedicate al mondo dell’automobilismo che - come fece Gente Motori nel decennio precedente - cercarono di differenziarsi nel mondo dell’editoria specialistica. Nel 1984 arrivò Starter, rivista che coniugava automobilismo ed erotismo. Nel 1985 nacquero Auto - mensile che dava spazio alle auto truccate e più performanti - e Automobilismo, rivista che contrassegnava le vetture testate con un adesivo attaccato nel paraurti delle macchine.

L’anno dopo fu il turno di Auto Oggi, pubblicazione settimanale nota per la sua grafica che ricordava quella dei quotidiani. Infine, nel 1989, arrivò AM, famosa per le sue foto ricercate.

Nonostante il mercato dell’editoria automobilistica cominciasse a saturarsi, Gente Motori riuscì a resistere. Sulla scia del suo successo, però, durante la direzione di Gianni Marin nacquero i mensili Tutto Moto e Auto & Fuoristrada, oltre al settimanale Clacson - alternativa al più noto Auto Oggi della Mondadori.

Marin lasciò la direzione di Gente Motori nel 1994, e forse da questo addio il mensile cominciò a perdere quella grinta che aveva avuto fin dalla sua nascita. Nel corso degli anni le pagine diminuirono, e sparirono anche i famosi raid e altri servizi.

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Alcuni numeri di Gente Motori pubblicati pochi mesi prima dell'addio di Gianni Marin alla direzione del mensile.

Uno dei colpi di grazia, oltre all’avvento di Internet, fu l’arrivo di Al Volante (1999), l’unico mensile automobilistico in grado di superare Quattroruote in fatto di copie vendute. La scelta del formato pocket, del prezzo conveniente (nel 2000, Al Volante costava 2000 lire, mentre Gente Motori 5000), del listino con le foto delle macchine e dei paragrafi secchi e rapidi decretarono il successo di questo mensile a discapito di molti altri.

Nel corso degli anni, diverse case editrici acquistarono il giornale ideato da Gianni Marin, senza però riportarlo ai fasti di un tempo. Nemmeno il tentativo di pubblicare il bimestrale Gente Motori Classic fu utile per rilanciarlo. Nel 2015, con il fallimento dell’editore Play LifeStyle Media, Gente Motori concluse la sua avventura.

L'eredità di Gente Motori

Il mondo della stampa è in crisi da decenni, e vedere la scomparsa di tanti giornali storici fa male. Molte riviste, un tempo famose, oggi non esistono più: Gioia (1937-2018), Epoca (1950-1997), Guida Cucina (1981-1995), Intrepido (1935-1998) e - appunto - Gente Motori.

Questi giornali, però, sono stati parte integrante della vita di milioni d'italiani. L'appuntamento con queste pubblicazioni era importante per conoscere e informarsi, e riscoprirli oggi è utile per avere una visione diversa della società italiana di quei decenni.

Raffaele Pitzalis

Raffaele Pitzalis

Il mio accento sardo mi precede. Conosco fin troppo bene gli oggetti e gli eventi mediatici antecedenti al 2000. Le mie passioni? Automobili d'epoca, gastronomia, televisione e riviste del passato. Disegno fumetti (Car Crash Fumetti sono io) e fotografo auto per strada. Non ho un abbonamento Netflix però conosco quasi a memoria tutte le puntate de Il Commissario Rex e di Squadra Speciale Cobra 11.

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